(ANSA) – NEW YORK, 22 FEB – La famiglia di Malcolm X lancia una causa da cento milioni di dollari accusando la polizia di New York, la Cia e l’Fbi di responsabilita’ nella morte del leader della ‘Nazione dell’Islam’. La figlia Ilyasah Shabazz sostiene che le agenzie federali e di New York "nascosero fraudolentemente le prove del loro ruolo nel piano di assassinare Malcolm X". In una conferenza stampa nel luogo dove, bambina di appena due anni, vide il padre morire assassinato, Shabazz ha ricordato che "per anni la famiglia si e’ battuta perche’ la verita’ sull’omicidio venga alla luce". Cia e Fbi non hanno reagito all’azione mentre la polizia di New York si e’ chiusa dietro un no comment. Malcolm X divenne famoso come portavoce nazionale della Nazione dell’Islam, un gruppo di musulmani afro-americani che predicavano il separatismo dei neri. Quando, dopo un decennio alla guida del gruppo, se ne era distaccato assumendo posizioni piu’ moderate, erano cominciate minacce di morte. Il 21 febbraio 1965 tre uomini, tutti afroamericani, aprirono il fuoco nella Audubon Ballroom di Harlem. Malcolm spiro’ a 39 anni davanti alla moglie incinta e a tre delle sue figlie. Degli uomini originariamente condannati per l’assassinio, due sono stati alla fine scagionati nel novembre 2021 per non aver commesso il fatto e uno di loro, che e’ ancora vivo, ha fatto causa l’anno scorso per i decenni passati in carcere. Il terzo, Talmadge Hayer, l’unico che aveva confessato, era uscito ‘sulla parola’ undici anni prima. "Gravi errori" sono stati commessi nelle indagini e durante il processo dagli inquirenti e dagli investigatori di Fbi e della polizia di New York che avrebbero coperto parte delle prove della loro innocenza, aveva ammesso due anni fa l’ex procuratore di New York Cyrus Vance aprendo la strada alla revisione di uno dei piu’ clamorosi casi di omicidio degli anni Sessanta. Ora sono le figlie di Malcolm X che hanno rilanciato la palla: vogliono sapere come andarono davvero le cose e perche’ il padre non fu adeguatamente protetto. (ANSA).