Uno studio condotto dalla Yong Loo Lin School of Medicine (NUS Medicine) della National University of Singapore e della Faculty of Arts and Social Sciences della NUS ha esaminato 1.000 cinesi residenti a Singapore di età compresa tra gli 85 e i 99 anni negli ultimi 20 anni deducendone che una buona salute mentale può estendere la durata della vita, anche in presenza di una cattiva salute fisica. Lo studio ha monitorato le capacità cognitive, di far fronte alle attività della vita quotidiana, nonché il grado di soddisfazione nelle relazioni e in generale nella vita. I partecipanti allo studio sono stati raggruppati in quattro categorie: in forma e positivi, abbastanza in forma e neutrali, fragili ma resilienti, fragili e depressi. Il gruppo in forma e positivo – che costituiva il 43,9% dei partecipanti – ha ottenuto la più alta probabilità di sopravvivenza, seguito da quelli che erano abbastanza in forma e neutrali che rappresentavano il 17,3% dei partecipanti. Il gruppo fragile e abbattuto, il 13,4% del campione, aveva il tasso di sopravvivenza più basso. Quelli definiti fragili ma resilienti hanno vissuto più a lungo di quelli che erano fragili e abbattuti, con un rischio di mortalità inferiore del 37%. Questo gruppo – che ha ottenuto un punteggio basso in indicatori oggettivi come le malattie croniche, ma buono in indicatori soggettivi come la felicità nella vita e l’impegno sociale – costituiva il 25,4% dei partecipanti. Un atteggiamento positivo e un’elevata soddisfazione sono stati collegati a una ridotta infiammazione e a una migliore immunità, e quindi a un più alto tasso di sopravvivenza, ha affermato il professor Koh Woon Puay, scienziato senior del Programma di ricerca traslazionale sulla longevità sana presso NUS Medicine. I risultati sono stati pubblicati sull’International Journal Of Experimental, Clinical, Behavioral And Technological Gerontology. (ANSA).