Il carcere di Como ha il maggiore problema di sovraffollamento dell’intera regione Lombardia. La denuncia, numeri alla mano, è del sindacato della polizia penitenziaria. Il sindacato ha analizzato l’ultima rilevazione del ministero della Giustizia, aggiornata al 31 gennaio scorso.
“Nelle 18 carceri della Lombardia ci sono 8.109 detenuti presenti a fronte dei 6.161 posti disponibili con un conseguente sovraffollamento del 131% – chiarisce subito Calogero Lo Presti, coordinatore regionale della Cgil polizia penitenziaria – Dei 4.700 detenuti in più oltre la capienza regolamentare in tutta Italia, quasi duemila, il 41%, sono rinchiusi nei penitenziari lombardi”.
La situazione peggiore è quella del Bassone. “Il carcere più sovraffollato, 171% è quello di Como – conferma il sindacalista – Rispetto allo scorso anno, il dato è ulteriormente peggiorato del 24%. A fronte di una capienza di 226 posti, i detenuti sono 387, con una presenza di stranieri di oltre il 56%”.
Il problema del numero eccessivo di detenuti è una costante in Lombardia. Nel carcere di Bergamo il sovraffollamento è del 167%, a Varese del 166%, a Brescia del 160%, a Monza del 157%, a Busto Arsizio del 156%.
I detenuti stranieri sono in media il 46% della popolazione carceraria. Si registrano picchi del 63% a Cremona, 60% a San Vittore, 59% a Pavia e 56% a Busto Arsizio. “In mancanza di mediatori culturali, le differenze linguistiche e i problemi di salute mentale di molti stranieri, rendono impossibile il lavoro del personale del corpo di polizia penitenziaria. Agenti che oltretutto soffrono di una carenza di personale in tutti i ruoli”, denuncia Lo Presti.
“In Lombardia siamo sotto di oltre 600 poliziotti. Questo tra agenti, sovrintendenti, ispettori e funzionari del ruolo direttivo – continua il sindacalista – La riforma Madia aveva già ridotto la pianta organica. Considerando anche qualche centinaio di figure distaccate presso altre regioni, sulla carta ci dovrebbero essere in servizio 4.673 poliziotti. In realtà sono poco più di 4.000″, conclude Lo Presti.
La settimana scorsa, le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria hanno organizzato un presidio di protesta davanti alla prefettura di Como per denunciare la situazione del Bassone e chiedere interventi concreti.