(ANSA) – SIENA, 28 GEN – Esposta nella sinagoga di Siena una lettera, ritrovata di recente dalla comunità ebraica locale, che il nonno di Liliana Segre, l’avvocato Alfredo Foligno, scrisse e inviò il 26 gennaio 1946 al rabbino di Siena per ritrovare il padre della senatrice a vita, Alberto Segre, anch’esso deportato ad Auschwitz-Birkenau. Come evidenziano alcuni quotidiani la missiva è esposta in occasione del Giorno della Memoria per una mostra documentaria dedicata ai tentativi speranzosi di ricercare le persone deportate fatti in quel tempo. "Lascio considerare a lei con quanta ansia io attenda notizie e voglio sperare che Dio, che mi ha dato la grazia di riavere la mia nipotina Liliana, figlia di mio genero, pure essa deportata ad Auschwitz, mi conceda la gioia di poter riabbracciare mio genero", si legge nella lettera scritta da Alfredo Foligno, che vi unisce una piccola fotografia del genero, immagine di cui chiede "gentilmente" la restituzione. Come noto, Alberto Segre, subito separato dalla figlia Liliana quando arrivarono al lager nel febbraio 1944, poi morì il 27 aprile nelle camere a gas. Quando l’avvocato Foligno scrive questa missiva, il campo di Auschwitz ormai era stato scoperto e liberato da un anno ma le notizie dei familiari scomparsi erano più che incerte per tutti coloro che erano stati colpiti dalla deportazione. Tuttavia, agganciandosi a una possibile informazione sul congiunto, l’avvocato Foligno si rivolge al rabbino di Siena del tempo perché aveva saputo da "due gentili signorine scampate miracolosamente alla ferocia nazista dopo essere state deportate in Polonia, ho saputo che qualche persona avrebbe dato a lei informazioni sull’esistenza di internati uomini e donne a Francoforte sull’Oder". La lettera è stata trovata nell’archivio della comunità di Siena e fa anche capire come i percorsi di ritorno delle persone furono complicati. (ANSA).