Stop allo smart working per i frontalieri, nuova interrogazione al ministero degli Affari esteri. Tra i firmatari la parlamentare comasca del Partito Democratico Chiara Braga. “Chiediamo al ministero un’ulteriore proroga dell’accordo fino almeno al prossimo giugno 2023, in attesa dei nuovi regolamenti previsti dall’Unione Europea – sottolinea la parlamentare – Questo permetterebbe di garantire adeguatamente la particolare condizione dei lavoratori frontalieri, risolvendo anche i profili di criticità previdenziale e fiscale”.
Chiara Braga propone anche una possibile soluzione alternativa. “C’è un unico spiraglio che consiste nella deroga ai criteri della legislazione previdenziale applicabile attraverso la stipula di un apposito accordo – dice Braga – Ci aspettiamo che il governo si impegni in tempi rapidi in questa direzione e che le parole di rassicurazione non restino solo proclami vuoti. Occorrono pragmatismo e velocità. La Commissione amministrativa per il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale dell’Unione Europea ha previsto di dare tempo ai datori di lavoro e ai lavoratori di stabilire la disciplina applicabile, secondo l’interpretazione flessibile del regolamento, fino al 30 giugno 2023. Il Pd seguirà con attenzione l’evolversi della situazione affinché siano pienamente garantiti i diritti dei lavoratori transfrontalieri”.