(ANSA) – CIVITANOVA MARCHE, 26 GEN – Prigioniero in un lager nazista, a 99 anni fa causa alla Germania chiedendo un risarcimento di 130 mila euro per tutte le sofferenze fisiche e psichiche subite a Myslowice, campo di concentramento in Polonia, alle strette dipendenze di Auschwitz. A chiedere giustizia 78 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale è Quinto Nunzi di Civitanova Marche (Macerata). Una frattura al femore e il recente Covid l’hanno un po’ limitato nel fisico, ma non nella memoria, lucidissima nel ricordare gli anni tragici da internato militare. "Ho sofferto tanto, in quei momenti non vedevamo l’ora di morire per mettere fine a tutto quel dolore", racconta Quinto all’ANSA, mentre mostra la croce al valore militare, le foto dell’epoca e i documenti che attestano la sua prigionia durata quasi tre anni. "Assieme ad altri militari – ricorda – fui catturato nel 1943 dai soldati tedeschi a Gorizia dove facevo il militare, ci dissero che ci avrebbero portati in Germania, ci ritrovammo a essere trattati peggio delle bestie e chi si ribellava veniva fucilato". "Nostro padre – raccontano i figli Fabiola e Tonino – da sempre, a chiunque incontra, racconta gli anni della guerra e quanto ha sofferto e il suo desiderio è quello di vedersi risarcito". Desiderio che adesso è sfociato in un’azione civilistica, presso il tribunale di Roma, nei confronti della Repubblica federale tedesca, attraverso gli avvocati Alessandra Piccinini – anche presidente della sezione Anpi di Cingoli e Apiro – e Dino Gazzani. La prima udienza è fissata per il prossimo 9 giugno. (ANSA).