Sentenza oggi in tribunale a Como nell’ambito dell’indagine sul caso dell’affidamento della gestione della piscina di viale Geno, contesa tra Pallanuoto Como e Como Nuoto. Il giudice ha deciso il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste per le tre persone coinvolte.
L’accusa era di turbativa d’asta e falso ideologico indotto nella commissione aggiudicatrice, in riferimento al bando per l’assegnazione dell’impianto sportivo di viale Geno. L’accusa aveva chiesto il rinvio a giudizio. Il giudice per le indagini preliminari Walter Lietti, ha deliberato il non luogo a procedere con formula piena nei confronti di Giovanni Dato, presidente di Pallanuoto Como, di Federica Dato, amministratrice della società e di Carlo Lazarich, legale rappresentante di Crocera Stadium.
La sentenza arriva al termine di una vicenda che si trascina da anni. “Abbiamo rispettato in silenzio le istituzioni, tutte – sottolinea Giovanni Dato, presidente di Pallanuoto Como – Per etica, civismo, morale. Siamo stati ad ascoltare versioni distorte di una storia che a noi non tornava con la pazienza di chi non ha mai vacillato nella certezza di avere ragione e della propria onestà”. “Siamo arrivati alla chiusura di una parabola penale che vorrei dire indolore ma che ci ha feriti profondamente e provanti sotto il profilo psicologico – aggiunge Dato – Siamo stati in silenzio, appunto, nel rispetto della giustizia che oggi ristabilisce anche il buon nome della mia famiglia travolta da uno tzunami immeritato. E’ una vittoria che ribadisce ciò che per noi era ovvio: non abbiamo mai imbrogliato, anzi”.