“Non ci sono più la corsa ai saldi e l’assalto ai negozi con l’inizio degli sconti. È cambiato l’approccio”: lo dichiara Marco Cassina, presidente Federmoda di Confcommercio Como. L’inflazione alle stelle dell’ultimo periodo incide indubbiamente sugli acquisti non essenziali. “Si sta spendendo al bisogno – spiega Cassina – In particolare l’abbigliamento risente delle altre voci di spesa delle famiglie. Diciamo che i saldi stanno funzionando, ma senza fiammate. Ormai i consumatori sono più consapevoli, sanno di avere a disposizione molteplici canali per trovare uno sconto, anche al di fuori del periodo dei saldi, attraverso l’outlet o le piattaforme online. E sanno in quest’ultimo caso di poter correre il rischio di fare l’acquisto sbagliato e di dover restituire il capo. Allo stesso tempo – prosegue Cassina – la gente capisce il valore dell’acquisto in negozio. E i commercianti cercano di tenersi stretti i clienti, non attendendo per forza i saldi per fare un trattamento di favore”.
I prezzi dei capi in vendita oggi non risentirebbero della crisi e dei rincari degli ultimi dieci mesi. “Sono prodotti acquistati a febbraio 2022, sui quali non hanno inciso i cambiamenti di listino – dice il presidente Federmoda di Confcommercio Como – Adesso ci stiamo accorgendo degli aumenti”.
Il 2022 è stato l’anno del grande ritorno degli stranieri. “Stiamo iniziando un percorso progressivo di allungamento della stagione – spiega Cassina – con l’apertura straordinaria delle ville e di alcuni alberghi. E si è assistito a un’enorme voglia di tornare a viaggiare. A dicembre abbiamo registrato pochi turisti, concentrati soprattutto nel periodo natalizio. Mentre gli svizzeri sono ormai considerati come clienti locali e rappresentano un’ottima fetta per i negozianti comaschi, soprattutto per la loro elevata disponibilità economica”.