(ANSA) – LOS ANGELES, 19 GEN – Joe Biden vola oggi in California, mentre lo stato comincia a fare i conti con i danni dell’ultima eccezionale ondata di maltempo, che ha provocato la morte di 20 persone. Le piogge torrenziali che si sono abbattute nelle prime settimane dell’anno hanno causato danni ‘estesi’ a 40 delle 58 contee dello stato. La ripresa sarà lunga e costosa: le autorità hanno calcolato che ci vorrà almeno 1 miliardo di dollari. È probabile che questa prima stima cresca ancora, perché i tecnici locali, statali e federali hanno cominciato a valutare i danni solo sabato 14 gennaio, quando finalmente il maltempo si è fermato. Per un quadro complessivo ci vorranno diverse settimane, secondo Brian Ferguson, portavoce dell’Office of Emergency Services di Saramento, una sorta di Protezione civile. In tutto lo stato, che ha una superficie pari a una volta e mezzo l’Italia, si sono verificate almeno 500 frane, smottamenti del terreno hanno reso impraticabili strade e ponti e la caduta di alberi ha interrotto la fornitura della luce in alcune zone. Le inondazioni e i disastri hanno interessato soprattutto la California centrale, ma anche nelle zone collinari di Los Angeles si contano danni a case, strade e automobili. Lo scorso anno lo stato fu colpito da 18 disastri, ciascuno dei quali ha causato oltre un miliardo di danni. Le ‘bombe d’acqua’ che si sono abbattute sul cosiddetto Golden State in queste settimane sarebbero solo un assaggio di quello che succederà in futuro, secondo gli scienziati consultati dal Los Angeles Times. Che avvertono: "Inondazioni gigantesche come quelle che interessarono la Central Valley nel 1861 e nel 1862 fanno parte del ciclo naturale della California, ma le prossime mega inondazioni, intensificate dal cambiamento climatico, saranno molto più distruttive e lo stato non è preparato". (ANSA).