“La direzione dell’Istituto non è stata interpellata, nè presentata alcuna proposta in merito”. A parlare è il dirigente scolastico del Liceo Teresa Ciceri di Como, Vincenzo Iaia che – attraverso una nota scritta – interviene sul dibattito che sta riguardando la scuola rispetto alla possibile richiesta di introdurre il congedo mestruale per le studentesse.
Valutazioni in corso tra gli studenti
Alunne e alunni su suggerimento del professore di Scienze motorie, Vittorio Mottola, riuniranno il prossimo 25 gennaio il comitato studentesco per valutare insieme il provvedimento. Ed eventualmente presentare una richiesta formale. Come più volte ribadito al momento si tratta di una valutazione in corso tra gli studenti stessi che si sono confrontati con il docente partendo proprio dalle giustificazioni che vengono presentate proprio nell’ora di educazione fisica. “Ho suggerito ai ragazzi di riunirsi, parlarne e poi redigere una proposta formale”. Ha spiegato il professor Mottola. “Mi sembra una richiesta sana, rispettosa e di civiltà nei confronti delle donne”.
Peraltro l’argomento è oggetto di discussione in molte classi italiane dopo che – alla fine dello scorso anno – il liceo artistico “Nervi –Severini” di Ravenna ha introdotto il congedo. Prima scuola in Italia.
La nota ufficiale della scuola
In attesa della riunione del comitato studentesco intanto il preside del Liceo Ciceri ha voluto mettere nero su bianco alcune puntualizzazioni. “Si segnala – si legge nella nota – che la proposta è una libera iniziativa del docente e che al momento all’interno dell’Istituto non è stato avviato alcun dibattito. Nè è stata presentata proposta alcuna in merito”. Il preside Iaia sottolinea che si tratta di un chiarimento necessario “anche per il rispetto delle procedure e delle competenze
degli Organi Collegiali di riferimento”.
Il comitato studentesco si riunirà il 25 gennaio
Sulla scorta di quanto accaduto a Ravenna anche a Como i ragionamenti in corso riguardano solo le studentesse il cui ciclo mestruale si manifesta con dolori forti. Tali da non consentire lo svolgimento di alcune attività. Se gli studenti decideranno di formalizzare la proposta alla scuola, e se dovesse arrivare un parere positivo, queste ragazze potrebbero presentare a inizio anno un certificato medico al fine di vedersi riconoscere due giorni al mese di assenza giustificata. In deroga al vincolo di frequenza previsto dalla legge nazionale. Questi due giorni, quindi, non andrebbero a incidere sul monte ore massimo di assenze consentite per considerare valido l’anno scolastico.
Il comitato studentesco, come detto, si riunirà mercoledì 25 gennaio. Soltanto allora si potrà capire come intenderanno procedere gli alunni.