(ANSA) – LIMA, 14 GEN – La presidente peruviana Dina Boluarte ha ribadito che non si dimetterà, mentre il Paese ha vissuto un altro giorno di proteste e blocchi stradali in cui sono state chieste le sue dimissioni e un leader sindacale è stato arrestato con l’accusa di presunti legami con i ribelli maoisti. I sostenitori del deposto presidente Pedro Castillo hanno invaso le strade del Paese sudamericano dal mese di dicembre, chiedendo nuove elezioni e la rimozione di Boluarte, suo successore ed ex vicepresidente. "Alcune voci provenienti dalle fazioni violente e radicali chiedono le mie dimissioni, provocando la popolazione nel caos, nel disordine e nella distruzione", ha detto Boluarte in un discorso trasmesso dalla tv di Stato venerdì sera. "Non mi dimetterò. Il mio impegno è con il Perù". Durante le proteste almeno 42 persone sono state uccise in scontri con le forze di sicurezza, tra cui un agente di polizia bruciato vivo in un veicolo, mentre altre centinaia sono rimaste ferite. "Non posso smettere di ribadire il mio rammarico per la morte di peruviani in queste proteste", ha detto. "Mi scuso per questa situazione". Ma ha respinto la richiesta di convocare un’assemblea costituente, sottolineando le difficoltà che il Cile, Paese vicino, ha avuto nel redigere e approvare una nuova costituzione. "Questo non può accadere dall’oggi al domani", ha aggiunto Boluarte. Intanto la polizia peruviana ha annunciato l’arresto di Rocio Leandro, un leader sindacale della regione centro-meridionale di Ayacucho con presunti legami con i ribelli maoisti, accusato di finanziare proteste e reclutare manifestanti. Il portavoce della polizia Oscar Arriola ha affermato che l’arresto di Leandro dimostrerebbe il coinvolgimento dei ribelli maoisti di Sendero Luminoso nelle proteste. (ANSA).