(ANSA) – ROMA, 05 GEN – "Noi, organizzazioni civili impegnate in attività di ricerca e soccorso (Sar) nel Mediterraneo centrale, esprimiamo la nostra più viva preoccupazione per l’ultimo tentativo di un governo europeo di ostacolare l’assistenza alle persone in difficoltà in mare". E’ quanto scrivono in un documento unitario le Ong impegnate nell’attività di soccorso in mare aggiungendo che "il nuovo decreto legge, firmato dal Presidente italiano il 2 gennaio 2023, ridurrà le capacità di soccorso in mare e renderà ancora più pericoloso il Mediterraneo centrale, una delle rotte migratorie più letali al mondo". Nel documento, sottoscritto tra gli altri da Emergency, Iuventa Crew, Msf, Mare Liberum, Open Arma e Sea-Whatch, si afferma che il "decreto è apparentemente rivolto alle Ong di soccorso civile, ma il vero prezzo sarà pagato dalle persone che fuggono attraverso il Mediterraneo centrale e si trovano in situazioni di pericolo". Le organizzazioni non governative proseguono: "nel complesso, il decreto legge italiano contraddice il diritto marittimo internazionale, i diritti umani e il diritto europeo, e dovrebbe quindi suscitare una forte reazione da parte della Commissione europea, del Parlamento europeo, degli Stati membri e delle istituzioni europee. Esortiamo il governo italiano a ritirare immediatamente il decreto legge appena emanato. Chiediamo inoltre a tutti i membri del Parlamento italiano di opporsi al decreto, impedendone così la conversione in legge". (ANSA).