“Abbiamo vissuto intensamente e con gioia questo anno”. Queste le prime parole del vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, intervistato oggi da Etv. “I momenti principali credo siano stati la santificazione del beato Scalabrini, che è nativo di Fino Mornasco, e la beatificazione di Padre Giuseppe Ambrosoli, di Ronago. Due momenti che sono stati per noi un dono di grazia. Non ultimo, abbiamo ricevuto umilmente ma anche con gioia la mia nomina a cardinale. Credo sia stato un momento di festa per tutti, perché la diocesi di Como è stata messa sul piedistallo. La Chiesa ha riconosciuto Como come chiesa martire per le persone che hanno dato la vita per il Signore. Al mio concistoro, il 27 agosto, hanno partecipato ben 500 persone della nostra diocesi, quindi ho sentito tutto l’affetto e il sostegno della nostra chiesa locale nei miei confronti”.
Nella messa della vigilia di Natale al carcere del Bassone è stata ricordata la figura di don Roberto Malgesini. “Don Roberto è molto ricordato e venerato non solo qui da noi ma anche in altri luoghi d’Italia – ha detto il cardinale – Io credo che passati i cinque anni dalla sua morte, possiamo felicemente cominciare il processo di beatificazione. Sarà un momento di festa e di gioia per tutti, ma occorre in questo periodo, come stiamo facendo, tener viva la sua memoria e soprattutto imparare da lui questo stile di accoglienza unito a tanta benevolenza, pazienza e gioia che comunicava con la sua stessa presenza”.
L’augurio del cardinale Cantoni per il 2023. “Che possiamo accettare i doni di Dio dentro questa realtà che è anche conflittuale. Spero che si possano fare passi di pace, sia a livello internazionale sia personale, perché se non siamo in pace con noi stessi, con gli altri, con il creato, è difficile pretendere la pace per gli altri. Allora cominciamo noi a essere uomini e donne di pace”.