(di Alessandra Baldini) (ANSA) – NEW YORK, 19 DIC – Colpevole di uno stupro e due aggressioni sessuali: la giuria del processo di Los Angeles contro Harvey Weinstein si e’ divisa sul totale di sette capi di imputazione e non hanno trovato l’unanimita’ sul fatto che l’ex produttore si fosse approfittato delle donne che lo avevano avvicinato e avesse cercato di fare sesso con loro senza averne il consenso. L’ex re di Hollywood sta scontando 23 anni di prigione dopo essere stato condannato a New York. "Siete le nostre eroine contro un mostro", ha mandato a dire alle donne che a Los Angeles si erano fatte avanti l’attrice premio Oscar Mira Sorvino. Weinstein rischiava fino a 60 anni di prigione e adesso si parla di una pena i 18 e 24 anni dietro le sbarre. Dopo quasi dieci ore in camera di consiglio, i giurati non hanno trovato l’accordo "contro ogni ragionevole dubbio" su un capo di imputazione per stupro e alti due per aggressione sessuale. Il verdetto ha concluso un processo cominciato a fine ottobre e che aveva visto le deposizioni di 44 testimoni tra cui la modella italo-filippina Ambra Battilana Guterres e di una delle accusatrici, Jennifer Siebel Newsom, l’attrice e documentarista sposata col governatore della California Gavin Newsom. Sia a New York che a Los Angeles, Weinstein aveva rifiutato l’offerta di testimoniare in sua difesa. Al processo nella mecca del cinema la giuria ha creduto in pieno alla testimonianza della ‘Jane Doe 1′, una modella famosa all’epoca in Italia, che aveva accusato Weinstein di averla stuprata in un albergo di Los Angeles nel febbraio 2013, i giorni del festival Los Angeles-Italia. L’ex produttore, che si era in tutti i casi dichiarato non colpevole, e’ stato invece scagionato dalle accuse di aggressione contro la massaggiatrice ‘Jane Doe 3′, che avrebbe confidato le molestie a un altro cliente famoso, Mel Gibson, mentre i giurati si sono divisi sulle altre due accusatrici una delle quali e’ la moglie di Newson. Su di lei il verdetto e’ stato di otto a quattro, non sufficiente a dichiarare l’unanimita’. "Sono orgoglioso di lei per aver testimoniato", ha dichiarato il marito a verdetto annunciato. (ANSA).