(ANSA) – MILANO, 19 DIC – I giovani, e soprattutto le ragazze, studiano materie informatiche in maniera più interessata dopo il periodo della pandemia da Covid. E’ quanto emerge da un focus, basato anche su un sondagio su un campione di oltre 900 studenti della Scuola superiore Freud di Milano. Il presupposto dell’analisi è che il mercato del lavoro cerca in continuazione candidati con competenze informatiche, e dimostra di premiarli con percorsi di assunzione rapidi, presupposti contrattuali migliori rispetto alla media, e salari più alti. Emerge che il 74% dei ragazzi di scuole medie e superiori mettono al primo posto la scelta dei percorsi formativi che trattino i linguaggi informatici. La pandemia ha fatto sperimentare un importante uso della tecnologia per fini scolastici: una percentuale importante, oltre il 43% degli studenti dice di esserne rimasta influenzata e di voler sapere di coding, analisi dati, gestione di database e, per il 67%, soprattutto di creazioni di ‘app’. "Questo orientamento è una conseguenza dell’uso della tecnologia che ha tenuto vicini nel periodo del Covid – spiega il direttore dell’Istituto, Daniele Nappo -. I giovani hanno scoperto quanto l’informatica può essere stimolante e soddisfacente. Oltre 900 studenti tra i 14 e i 18 anni hanno spiegato come lo studio dell’informatica sia percepita diversamente dopo il periodo di allontanamento dalla scuola e sia diventato molto più interessante, piacevole e inserito sempre di più nelle scelte". Il focus dimostra che le ragazze sono sempre più vicine a materie informatiche, superando di fatto uno stereotipo di genere, che disegna queste materie così come le professioni Ict, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, solo come maschili. Fra loro una percentuale molto alta, oltre l’81% del campione intervistato, dichiara di scegliere la scuola superiore e poi l’università perché il ventaglio di sbocchi lavorativi offerti dalle competenze informatiche è molto ampio. (ANSA).