(ANSA) – MANILA, 17 DIC – E’ morto all’età di 83 anni Josè Maria Sison, il leader maoista filippino che guidò un’insurrezione armata nel suo Paese che dura da 53 anni, dal 1969, e che si trovava in Olanda in esilio dal 1987. Lo ha annunciato il suo Partito comunista delle Filippine in un comunicato, affermando che Sison è morto in ospedale a Utrecht. La guerriglia, che continua ancora oggi, trovò terreno fertile negli squilibri sociali e nella povertà filippini e si rinvigorì in particolare negli anni della dittatura di Ferdinando Marcos (1972-86), al termine della quale la guerriglia maoista contava circa 26.000 combattenti. Finora i propositi di intavolare negoziati di pace fra il governo di Manila e i maoisti sono caduti nel vuoto, anche se con l’ascesa al potere dell’uomo forte Rodrigo Duterte – che si dichiara di ispirazione socialista e allievo di Sison – le speranze sono riprese, avendo come interlocutore l’Ndf, il braccio politico del partito comunista che ha oggi base in Olanda. Poi il dialogo si è interrotto nuovamente nel 2017. "Il proletariato filippino e la gente che soffre e fatica piangono la morte del loro maestro e luce guida", scrive il Partito comunista. Da parte sua invece il ministero della Difesa filippino afferma che con la morte di Sison è stato rimosso il "macigno" che ostacolava il dialogo. "Diamo una possibilità alla pace nelle Filippine", dichiara Manila. (ANSA).