Terrorismo, lotta alla criminalità organizzata e alle infiltrazioni mafiose, riciclaggio, traffico di stupefacenti, contrasto a tutti i tipi di reati, a partire da quelli predatori. Attività che hanno visto lavorare insieme Italia e Svizzera. Risultati testimoniati dagli oltre 8.200 documenti protocollati in un anno. Documenti corrispondenti ad altrettante informazioni, scambiate tra i Servizi della Penisola e quelli della Confederazione.
Il bilancio delle attività dell’anno è stato presentato in occasione di un incontro per le festività natalizie della cooperazione transfrontaliera italo svizzera in ambito di Polizia e di Dogana. Presenti i rappresentanti delle autorità locali di Governo, il prefetto di Como Andrea Polichetti, i vertici delle forze di polizia e delle dogane di Como e Varese, di componenti dei reparti investigativi e operativi, al di qua e aldilà del confine e di personale del Centro di cooperazione di Polizia e Doganale di Chiasso.
Il comandante del settore italiano del Centro di cooperazione di Chiasso, colonnello della guardia di finanza Sergio De Francesco, ha fatto un bilancio dell’anno trascorso. Con la pandemia alle spalle, ha visto una forte ripresa della cooperazione bilaterale. Oltre 8.200 le informazioni scambiate, che hanno contribuito concretamente alla conclusione di molte indagini e operazioni delle forze di polizia di entrambi i paesi.
“E’ stato anche l’anno del boom dei pattugliamenti misti italo-svizzeri nella fascia di confine – ha sottolineato De Francesco – con circa 190 servizi congiunti di pattuglia svolti, a prova della vicinanza e della sinergia tra le forze dell’ordine italo svizzere, a tutela della sicurezza pubblica e per contrastare la criminalità, che non conosce confini geografici e politici”.