Un cospicuo contributo pubblico (pari ad 80 mila euro) e la concessione gratuita di ampi e prestigiosi spazi pubblici, la cui quantificazione stimata ammonta a 90mila euro. Per un totale di 170mila euro. Nelle delibere comunali di Cernobbio emergono le cifre relative alla Città dei Balocchi che partirà il prossimo 7 dicembre. Cifre tanto legittime quanto importanti, che passano dalle casse pubbliche agli organizzatori. Risorse su cui il paese inizia a interrogarsi.
Il Comune di Cernobbio in quanto co-proprietario di Villa Erba può disporre gratuitamente del parco e dell’ex galoppatoio per finalità di pubblico interesse. E ha deciso di mettere a disposizione altrettanto gratuitamente l’area alla Città dei Balocchi. Area il cui utilizzo in realtà avrebbe un valore molto elevato, circa 90mila euro come si legge nella delibera di giunta del 25 ottobre scorso. Ma che il municipio, come detto, concede a costo zero agli organizzatori dell’iniziativa. Non solo, aggiunge anche un contributo di 80mila euro. Così che, complessivamente, l’apporto pubblico ammonta a 170.000 euro. Cifra non di poco conto se si raffronta con quelle messe a disposizione nel passato dal Comune di Como. L’importo negli ultimi anni si aggirava intorno ai 12mila euro, solo per la parte dei contributi.
Un trasferimento dunque, sulla carta, vantaggioso per l’organizzatore che si aggiudica, senza costi, una location unica, quella del compendio a verde di Villa Erba che rappresenta – come si legge nel contratto di concessione – “un bene di notevole interesse per la comunità non solo locale”.
E sui numeri interviene l’ex presidente del Consiglio comunale di Cernobbio, Ivano Mazza. “Nulla da dire sulla manifestazione e il privato ha fatto giustamente l’interesse del privato – ha detto – mentre il pubblico avrebbe dovuto chiedere di più proprio a fronte della concessione gratuita del parco di Villa Erba. Perché su quegli spazi mi risulta siano previste anche attività commerciali”. “L’amministrazione – aggiunge – avrebbe dovuto avere più polso”.
Mazza torna poi a parlare delle conseguenze sul traffico. “Speriamo di non soffocare e di non subire solo i disagi. Sarebbe stato utile pensare a delle agevolazioni per i commercianti e per i residenti. Mi auguro – conclude – che la parte privata sappia sopperire al pubblico su questi fronti”.
Tutto per andare contro la decisione del comune di Como. Non so che benefici porterà a Cernobbio.