Padre Giuseppe Ambrosoli è beato. Questa mattina la celebrazione a Kalongo. Una folla sin dalle prime luci dell’alba si è incamminata verso il piazzale che ha ospitato il rito di beatificazione presieduto dall’arcivescovo Luigi Bianco, nunzio apostolico in Uganda assieme a una decina di vescovi concelebranti.
Dopo la proclamazione della lettera apostolica di Papa Francesco è stato svelato l’arazzo che ritrae il medico missionario comboniano, nato a Ronago, con in braccio un bambino. Uno dei numerosi piccoli che ha curato e assistito.
La memoria liturgica di beato Ambrosoli sarà celebrata il 28 luglio.
Oggi pomeriggio alle 17 in Duomo a Como il cardinale Oscar Cantoni presiederà la santa messa di ringraziamento, trasmessa in diretta su Etv. L’appuntamento in tv partirà alle 16.30 con testimonianze e immagini dall’Uganda.
Una vita al fianco dei più deboli
Nel pieno rispetto dell’ideale comboniano di “salvare l’Africa con l’Africa” ha fondato un ospedale a Kalongo e una scuola di ostetricia ancora oggi attivi e sostenuti dall’opera della Fondazione che porta il suo nome. Ha promosso la formazione medica locale per sostenere il progresso economico e sociale del Paese. In Uganda non c’è persona che non ricordi l’opera instancabile di padre Ambrosoli.
Nato a Ronago (in provincia di Como) il 25 luglio del 1923, settimo figlio di Giovanni Battista Ambrosoli, l’iniziatore dell’omonima e nota azienda del miele e di Palmira Valli, il cui padre a Como era conosciuto come “il medico dei poveri”.
Dopo la scuola superiore intraprese la facoltà di Medicina e Chirurgia all’Università di Milano, ma a causa della guerra aveva dovuto interrompere gli studi. Durante questi anni fece parte del gruppo diocesano di Azione Cattolica il “Cenacolo”, fucina di vocazioni sacerdotali e laicali. Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, rischiando la vita, si impegnò per aiutare un gran numero di ebrei, di ex militari e altre persone destinate ai campi di concentramento, a rifugiarsi in Svizzera. Ma rientrò per evitare il rischio di una rappresaglia nei confronti dei familiari.
Finita la guerra riprese gli studi, laureandosi nel 1949. Per prepararsi alla vita missionaria studiò anche medicina tropicale a Londra e scelse di entrare nella Congregazione dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù. Ordinato sacerdote nel 1955. L’anno seguente partì per l’Uganda e fu assegnato a Kalongo dove portò a piena fioritura le primitive opere sanitarie della missione. In breve tempo l’ospedale si ingrandì fino a contare 350 posti letto. Tanto da diventare presto un punto di riferimento per l’intera Africa centro-orientale.
La guerra civile che investì il Nord dell’Uganda lo vide in prima linea. Riuscì a mettere in salvo i pazienti dell’ospedale e a garantire altrove la continuità dei corsi della scuola di ostetricia. La sua salute già minata da una grave insufficienza renale risentì di questi enormi sforzi. Morì il 27 marzo del 1987 a Lira (in Uganda).
Il cammino di beatificazione
Il cammino della beatificazione di padre Ambrosoli è iniziato nel 1999, dodici anni dopo la sua morte. La fama di santità e l’ammirazione nei suoi confronti era ancora molto presente nella memoria della gente. Così il comboniano padre Mario Marchetti sollecitò il vescovo di Gulu a costituire una commissione d’investigazione. Il suo successore, l’arcivescovo John Baptist Odama, iniziò il processo il 22 agosto del 1999. Allo stesso tempo, il vescovo di Como Alessandro Maggiolini ascoltò i testimoni di Ronago e del resto d’Italia, chiudendo il processo il 30 giugno 2001. Il materiale raccolto arrivò a Roma alla Congregazione delle cause dei santi. Ci sono voluti dieci anni, dal 2004 al 2014, prima del giudizio definitivo di Papa Francesco. Il 17 dicembre 2015 il santo Padre ha dichiarato padre Ambrosoli venerabile dalla Chiesa cattolica.
Il riconoscimento del miracolo
Mancava però un ultimo gradino: il miracolo. Poi riconosciuto nel novembre 2019. Una guarigione inspiegabile scientificamente, quella di Lucia. Giovane mamma di 20 anni. Padre Ambrosoli fu invocato nel momento in cui le condizioni di salute della donna peggiorarono drasticamente. Dopo tale invocazione si verificò un cambiamento in positivo.