(ANSA) – BARI, 16 NOV – "Le operazioni di evacuazione sono state tutte sbagliate. La corretta esecuzione avrebbe potuto salvare tutte le persone a bordo". E’ quanto ha riferito durante la requisitoria il pubblico ministero Federico Perrone Capano nel processo di primo grado in corso dinanzi al tribunale di Bari per il naufragio della Norman Atlantic, avvenuto nella notte tra il 27 ed il 28 dicembre del 2014 nel Mar Adriatico al largo delle coste greche. Nel disastro morirono 31 persone e altri 64 passeggeri rimasero feriti. La requisitoria dei due pm che sostengono l’accusa – oltre a Perrone Capano c’è il collega Ettore Cardinali – è cominciata ieri nell’aula bunker di Bitonto, e oggi sono attese le richieste di condanna. Sono 24 gli imputati, più la società armatrice Visemar, e la società greca Anek Lines noleggiatrice del traghetto, accusati a vario titolo di cooperazione colposa in naufragio, omicidio colposo e lesioni colpose plurime oltre a numerose violazioni sulla sicurezza. "Sono mancante le operazioni fondamentali di convogliamento dei passeggeri. La folla, inferocita e terrorizzata, non ha avuto – ha aggiunto – alcuna indicazione circa il comportamento da tenere, o un salvagente. Il ruolo dell’equipaggio è quello di contenere la folla e consentire l’evacuazione in sicurezza. Le operazioni sono state eseguite in maniera sbagliata, anche quelle di preparazione". "Ci sono stati comportamenti commissivi di soggetti che non dovevano fare delle cose che invece hanno fatto. Almeno due persone sono cadute in mare durante queste operazioni. Non c’era nessuno dei passeggeri che avesse il salvagente. Diversi testimoni – ha riferito il pm – hanno raccontato di essere stati costretti da soli a rompere il cassone dei salvagenti per poi indossarli". (ANSA).