Scuole di Como verso la chiusura. “Situazione preoccupante. L’amministrazione dovrebbe confrontarsi sul tema anche con il sindacato”. E ancora: “Non sono decisioni che possono essere assunte senza dialogo condiviso”. Sono parole dure quelle che arrivano da Matteo Mandressi, segretario della Funzione Pubblica Cgil di Como.
Al centro la questione che riguarda la possibile a chiusura di alcuni plessi cittadini. Ieri il vicesindaco e assessore alle Politiche educative di Palazzo Cernezzi, Nicoletta Roperto aveva fatto sapere che l’amministrazione sta valutando al chiusura di cinque scuole. Un numero – ancora a detta del vicesindaco – destinato a salire. Il piano di razionalizzazione delle scuole cittadine, al quale il Comune sta lavorando, dovrebbe scattare nel 2024.
Valutazioni in corso dunque su numero di iscritti, costi legati ai consumi e alla gestione e inoltre le condizioni dell’edificio. “Mi auguro che nel 2024 le condizioni dei costi energetici siano mutati rispetto a oggi – continua Mandressi – Bisognerebbe inoltre capire se l’operazione che l’amministrazione vuole mettere in atto possa reggere anche sotto il profilo della sussidiarietà. Molti genitori scelgono la scuola dei propri figli anche per la vicinanza da casa”. Poi aggiunge: “E’ una decisione delicata perché coinvolge i ragazzi e le loro famiglie. Chiudere una scuola è una sconfitta”. Infine Mandressi ribadisce: “Il Comune in ogni caso non può decidere in solitaria, deve sentire il Provveditorato e confrontarsi sul tema anche con il sindacato”. Intanto a breve l’assessore ai Lavori Pubblici, Maurizio Ciabattoni, che la scorsa settimana ha terminato i sopralluoghi nei diversi istituti scolastici, avvierà un tavolo con i dirigenti comunali per quantificare costi e tempi degli interventi necessari.