Letizia Moratti è la candidata del Terzo Polo in corsa per la guida della Regione Lombardia. Nelle scorse ore l’ufficializzazione, dopo i rumors che si sono susseguiti dal giorno in cui aveva rassegnato le dimissioni.
Le prime parole di Moratti e Calenda
“Insieme con Carlo Calenda e Matteo Renzi – ha fatto sapere Moratti – ho condiviso l’avvio di un percorso che mi vedrà candidata alla presidenza”. “Inizia oggi un nuovo cammino per dare le risposte che la Lombardia merita” ha aggiunto. Una “collaborazione sostenuta dall’ampia e consolidata rete civica a me vicina e dal Terzo Polo, ampiamente aperta all’adesione di tutti gli interlocutori politici, culturali, del terzo settore e delle associazioni, con i quali realizzeremo interessanti e positivi confronti per la costruzione – ha concluso – di una coalizione vincente”.
In un tweet Carlo Calenda (leader di Azione) ha sottolineato come siano state scelte per la Lombardia e per il Lazio (con la candidatura di Alessio D’Amato) due persone che “hanno fatto bene sulla campagna vaccinale e la sanità”. “Vengono da storie diverse – scrive ancora Calenda – ma hanno lavorato sulla stessa linea di serietà nell’emergenza”.
Le reazioni
Dal canto suo il governatore lombardo Attilio Fontana, ha rivendicato l’unità del centrodestra. E sulla discesa in campo di Moratti con il Terzo Polo ritiene che “sottrarrà più consensi nel campo avversario”.
La coalizione di centrodestra da tempo ha fatto quadrato intorno alla figura del presidente uscente, ma manca ancora l’ufficialità. Dal canto suo il Pd, riunito ieri in un’assemblea regionale, deve ancora definire il nome del candidato della coalizione che oltre ai dem vede Sinistra Italiana, Verdi e liste civiche. La linea è quella di intraprendere le «primarie di coalizione».
Ad oggi resta da capire anche come si muoverà il Movimento 5 Stelle. “Il Terzo polo ha dimostrato ancora una volta come, in realtà, sia un partito legato al centrodestra – ha commentato il consigliere regionale pentastellato, Raffaele Erba – Non capiamo chi si ostina a collocare Calenda e Renzi nel perimetro di un ipotetico campo largo. Ormai è evidente che queste forze, con la candidatura Moratti, rappresentano una fotocopia sbiadita del già pessimo centrodestra”. “Serve un cambiamento in Lombardia e – conclude – come Movimento 5 Stelle abbiamo dimostrato di avere le idee chiare e di voler andare seriamente in quella direzione”.