(ANSA) – CAGLIARI, 06 NOV – L’abbattimento di circa 200 volatili del parco di Monte Urpinu a Cagliari dopo che alcuni pavoni sono stati trovati morti ed è stata riscontrata la presenza del virus dell’influenza aviaria, ha scatenato le ire degli ambientalisti e numerose proteste anche sui social. La decisione della Asl, infatti, non è piaciuta a molti cittadini abituati negli anni a vedere circolare liberamente anatre, oche a altre volatili all’internoo del grande polmone verde della città capoluogo. C’è anche chi ha chiesto l’intervento del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu che, oltre ad avere ordinato la chiusura dell’area verde, non ha una competenza diretta come invece la Asl e la Regione. "L’uccisione non può essere la soluzione universale a questi problemi. Il diritto alla vita è anche degli animali di Monte Urpinu – fa sapere la Lega antivivisezione (Lav) di Cagliari – Esistono altre soluzioni, non cruente e perfettamente applicabili ed efficaci come nel caso analogo del Parco Chico Mendes a Campi Bisenzio dove gli animali sono stati isolati e nessuno è stato abbattuto". E per dire no all’eliminazione dei volatili ci sarà un presidio di fronte all’ingresso Belvedere del parco di Monte Urpinu oggi alle 16.30. Sulla questione prende posizione anche il Gruppo di intervento giuridico che parla dell’abbattimento come di una "mattanza per scongiurare il rischio di un raffreddore". L’associazione ecologista ha così inoltrato alle amministrazioni pubbliche competenti una specifica istanza di accesso civico e informazioni ambientali "per comprendere gli effettivi ambiti di un focolaio di influenza aviaria abbastanza singolare. Basti pensare alla banale domanda: come è arrivata lì nel parco comunale di Monte Urpinu, vista l’assenza di rilevanti rischi in Sardegna indicata dal piano nazionale di sorveglianza?" (ANSA).