Quasi 300 avvisi di accertamento Tari emessi in sei giorni per un totale di oltre 900mila euro. A questa somma si aggiungono poi i controlli svolti in precedenza, tra luglio e agosto, e allora il totale supera il milione di euro.
A snocciolare i numeri è il sindaco di Como, Alessandro Rapinese. Dal 20 ottobre scorso si è spostato all’Ufficio tributi per lavorare al fianco della task force creata appositamente per contrastare l’evasione. L’obiettivo, dichiarato sin dall’inizio dal primo cittadino, è recuperare i mancati pagamenti della tassa rifiuti. A breve, peraltro, partirà anche la collaborazione, siglata con l’Università dell’Insubria, con gli studenti coinvolti in questo intenso lavoro di controllo delle tasse.
Nella sola settimana dal 20 al 27 ottobre – per la precisione in sei giornate – sono 297 gli avvisi di accertamento emessi dal comune di Como. Per un totale di 936mila euro di Tari non pagata. Con un picco di 85 avvisi in un solo giorno (il 26 ottobre) per oltre 200mila euro.
Il sindaco: “Percorso di responsabilizzazione della comunità”
“Se si sommano le verifiche svolte tra luglio e agosto, abbiamo già superato il milione di euro e siamo solo all’inizio – commenta Rapinese – l’obiettivo è chiaro far pagare tutti per pagare tutti meno, ma soprattutto avviare un percorso di responsabilizzazione della comunità”.
“Sono grato al settore Tributi che in mezzo a mille difficoltà sta trovando il modo di organizzare questo gruppo di lavoro dedicato solo a questo” ha aggiunto.
Gli accertamenti sono trasversali e riguardano le famiglie e le attività commerciali. Rientrano evasori totali e altri non in regola con tutti i pagamenti. “Questi sono soltanto gli accertamenti svolti da noi – precisa ancora il sindaco – poi ci sono tutti quei cittadini che sono venuti a chiarire la propria posizione, questi seguono però un canale a parte perché si tratta solo di un pagamento tardivo”.