(ANSA) – NAIROBI, 26 OTT – La famiglia della runner keniana Agnes Tirop, trovata morta con diverse ferite da arma da taglio nella sua casa nella cittadina di Iten il 13 ottobre dell’anno scorso, chiede giustizia ad un anno dal suo assassinio per cui l’unico accusato, l’ex marito Ibrahim Rotich, pur trovandosi da allora in carcere, non è ancora stato processato. In un’intervista rilasciata a Bbc Sport Africa, i genitori della mezzofondista due volte medaglia di bronzo ai campionati mondiali di atletica leggera e quarta alle Olimpiadi di Tokyo dello scorso anno, hanno criticato l’iter della giustizia keniota. "Ogni volta che andiamo in tribunale è solo un’udienza. Continuano a dirci di tornare il mese successivo – ha dichiarato il padre Vincent -, non capiamo perché il caso stia andando così per le lunghe. Il governo dovrebbe spingere per risolvere la questione. Vogliamo giustizia per nostra figlia". Nel frattempo altri corridori keniani hanno fatto squadra e stanno portando avanti campagne di sensibilizzazione in ambito internazionale. "Dopo quello che è successo ad Agnes, il mondo è venuto a conoscenza di ciò che sta accadendo qui", ha dichiarato alla Bbc la lunghista Mary Ngugi. "La gente ha iniziato a riconoscere che c’è un problema", ha aggiunto il maratoneta e campione del mondo Bernard Lagat, la cui sorella Viola Cheptoo ha fondato con altri atleti il gruppo chiamato "Tirop’s Angels", che mira a unirsi contro la violenza di genere. I dati forniti dal Ministero della Salute del Kenya all’inizio di quest’anno hanno rivelato che il 45% delle donne e il 44% degli uomini di età compresa tra i 15 e i 49 anni hanno subito violenza fisica dall’età di 15 anni. I principali autori di violenza fisica contro le donne sono i mariti. (ANSA).