Mammografie bloccate all’ospedale di Menaggio da oltre un anno. Il macchinario utilizzato per effettuare gli accertamenti è rotto e, nonostante le ripetute richieste e le promesse di intervento, non è ancora stato riparato né sostituito. “Lo faremo con i fondi del Pnrr”, assicura l’Asst Lariana.
Nel mese della prevenzione, il Comitato per la difesa dell’ospedale di Menaggio e della sanità pubblica rilancia la richiesta di riattivazione del mammografo. “Viene sottolineata giustamente l’importanza della prevenzione – dice la presidente, Giovanna Greco – ma a Menaggio le donne da oltre un anno non possono fare la mammogrfia. Vengono inviate a Como, con gli immaginabili disagi, perché il macchinario dell’ospedale locale è rotto”.
“In un incontro pubblico nell’ottobre dello scorso anno – dice ancora greco – l’Asst Lariana si era impegnata a risolvere il problema entro due settimane. Stiamo ancora aspettando. Non spetta a noi dire se l’apparecchio debba essere riparato o sostituito, chiediamo però una soluzione per mettere fine a questa situazione. Ci interessa il risultato per la popolazione”.
L’Asst Lariana risponde che la soluzione arriverà con i fondi del Pnrr. “Saranno utilizzati per acquistare il mammografo per l’ospedale di Menaggio – fanno sapere dall’azienda – La procedura è già stata avviata ed è partito l’ordine di acquisto. Non abbiamo ancora la certezza sui tempi di consegna”.
“E’ un sistema incapace di declinarsi sul territorio in maniera efficace – attacca il consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo – Cosa ha intenzione di fare Regione Lombardia per ripristinare il servizio di mammografia e soprattutto promuovere la prevenzione? Chiedo chiarezza direttamente alla direzione generale Welfare. Prevenire significa salvare vite, ma vengono lasciati decadere servizi che andrebbero a comporre una sanità di territorio che tanto manca nelle aree più disagiate della nostra provincia”.
“I poli più periferici sono sguarniti e servono incentivi per invogliare i giovani medici e specialisti a lavorare in un ospedale come quello di Menaggio – aggiunge Orsenigo – Se releghiamo presidi come l’Erba-Renaldi, l’unico pubblico sulle nostre sponde del lago di Como, a posizioni di second’ordine andiamo a ledere il diritto alla salute di migliaia di cittadine e cittadini lariani”.