(ANSA) – PERUGIA, 17 SET – Fra brevi ma forti temporali e ampie schiarite, prosegue nei comuni umbri al confine con le Marche, colpite dall’alluvione di giovedì notte, il lavoro per liberare soprattutto le strade da fango e detriti, mentre sono in corso sopralluoghi con vigili del fuoco e protezione civile. Il sindaco di Pietralunga, Mirko Ceci, ha riferito all’ANSA stamani che non ci sono più frazioni isolate. L’attenzione di tecnici è ora rivolta all’esame di alcune dighe a monte rispetto al paese. Nell’altro dei due comuni umbri più colpiti, Scheggia e Pascelupo, i mezzi dell’Agenzia forestale regionale insieme a quelli comunali stanno cercando di riaprire la viabilità verso Buotano in modo che gli operai di Umbra acque possano ridare in giornata acqua alla frazione. Nella giornata di ieri, per le gravi difficoltà emerse in località Valdorbia, due famiglie residenti erano invece state evacuate e alloggiate, una presso familiari e l’altra in una struttura ricettiva. Oggi, grazie all’apporto di tutti, volontari, associazioni, protezione civile ed anche tanti volontari, si sta lavorando per superare le criticità che di volta in volta emergono. Nella zona l’alluvione ha fra l’altro totalmente spazzato via la condotta della sorgente della Gorga di Valdorbia che alimenta l’acquedotto del capoluogo. Umbra Acque sta provvedendo ad alimentare l’acquedotto con le auto botti. Una squadra del settore viabilità della Provincia di Perugia, con mezzi propri e alcuni piccoli escavatori, sta intanto lavorando per il ripristino della viabilità sulla Sp 241 e altre strade regionali e provinciali nei pressi di Gubbio, Scheggia e Costacciaro, in accordo con la Protezione civile della Regione. Sono state fornite alle squadre dei soccorritori autobotti di acqua per la ripulitura della aziende allagate. Gli operatori del settore viabilità della Provincia spiegano che il fango va rimosso velocemente, prima che si secchi e diventi ancora più difficile eliminarlo. Si sta lavorando anche per liberare i ponti dagli alberi incastrati sotto le strutture. In alcuni casi gli alberi sono talmente grandi che necessita di macchinari specifici per la rimozione. (ANSA).