(ANSA) – TORINO, 14 SET – L’emergenza siccità si è fatta sentire anche nelle vigne della provincia di Torino. La vendemmia in corso non mostra cali significativi di produzione, grazie anche ai rigidi limiti per ettaro stabiliti dai disciplinari delle diverse Doc, ma sta rivelando grandi quantità di grappoli che hanno patito la mancanza d’acqua. È emerso nella riunione del Tavolo vitivinicolo della Coldiretti di Torino. Per la vite, viene ricordato dall’associazione di categoria, l’apporto d’acqua è fondamentale soprattutto in fase di crescita primaverile e nella maturazione estiva. Se non piove a metà estate, la pianta tende a bloccare il flusso di sostanze nutritive necessarie alla crescita dei grappoli per salvare se stessa. È stata dunque messa a dura prova la resistenza anche di una pianta che è in grado di sfruttare le minime tracce di umidità nel terreno. "Quest’anno i nostri viticoltori sono riusciti a vendemmiare – osserva Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino -. Ma con un’altra annata come questa dovremo non sarà possibile produrre i nostri vini. Questa crisi climatica è arrivata a colpire anche una coltura molto resistente come la vite, che con una sofferenza prolungata si difende interrompendo la produzione di uva". Così dai viticoltori arriva la stessa richiesta avanzata dai cerealicoltori, frutticoltori, allevatori che pascolano e tagliano fieno, orticoltori: "Dobbiamo garantire riserve di acqua da utilizzare in periodi di emergenza". Per questo, il presidente della Federazione torinese, ribadisce l’urgenza di discutere della creazione di nuovi piccoli invasi, che possano raccogliere l’acqua quando i corsi d’acqua sono in piena per i mesi di siccità e in presenza di temperature estreme. (ANSA).