(ANSA) – BELGRADO, 08 SET – Le autorità ungheresi starebbero usando mano sempre più dura contro migranti e profughi che dalla Serbia che tentano di entrare irregolarmente in Ungheria. La denuncia arriva dall’Ong ‘KlikAktiv – Center for Development of Social Policies’, che in un post su Facebook ha riferito in questi giorni di aver raccolto testimonianze di migranti che raccontano di profughi presi di mira con "pallottole di gomma" al confine, rimossi dal ‘muro’ che chiude la frontiera "con le jeep, come fossero bambole", ma anche di persone "trascinate per le gambe" e altre "spogliate completamente nude prima di essere costrette a ritornare in Serbia". L’Ong ha posto l’accento in particolare sul caso di un migrante dal Marocco. L’uomo sarebbe stato fermato dalla polizia di frontiera ungherese assieme ad altri. Dopo essere stato picchiato, gli agenti avrebbero trovato un rasoio elettrico tra i suoi effetti personali e gli avrebbero tagliato i capelli in testa per disegnare una croce prima di rispedirlo in Serbia. "Hanno acceso la macchinetta, mi hanno bloccato e mi hanno disegnato una croce" sulla testa, ha detto il migrante, citato dalla Ong, che ha postato più foto dell’uomo per corroborare le accuse. "Purtroppo il trattamento inumano e degradante dei rifugiati è diventato una cosa comune alle frontiere esterne della Ue e questo caso non fa eccezione", spiega l’Ong all’ANSA. "La stessa pratica è stata praticata in passato al confine croato-bosniaco, quando la polizia croata ha dipinto croci sulla teste di profughi con vernice rossa", ricorda l’organizzazione. (ANSA).