(ANSA) – ANCONA, 05 SET – Il gip del Tribunale di Ancona Sonia Piermartini ha convalidato oggi l’arresto di un presunto trafficante internazionale di scoperto dai carabinieri del Norm con 42 chilogrammi di cocaina. E’ un albanese di 33 anni, senza nessun precedente, dietro il quale si sospetta ci possa essere una organizzazione ben più grossa e radicata nelle Marche. L’arrestato, difeso da un avvocato del foro di Rimini, Massimiliano Orrù, è in carcere a Montacuto da venerdì, dopo che i militari lo hanno fermato a bordo di una Golf Volkswagen, in via Albertini, zona Baraccola di Ancona, trovandolo in possesso di un chilo di cocaina. In un appartamento che il 33enne aveva in affitto da tre mesi in via Primo Maggio, sempre alla Baraccola, i carabinieri hanno trovato altri 41 chili di cocaina. Così è scattato l’arresto per detenzione di sostanza stupefacente (con l’aggravante dell’ingente quantitativo). Nell’abitazione c’era anche una pistola carica, alcuni proiettili e alcune centinaia di euro in contanti. Davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere e l’arresto è stato convalidato con la misura cautelare in carcere (la difesa aveva chiesto la rimessa in libertà). Il presunto narcotrafficante veniva saltuariamente in Italia, dall’Albania, con un visto turistico della durata di tre mesi. Di professione commerciante di auto, aveva nella sua disponibilità anche un appartamento a Civitanova Marche, dove risultava domiciliato, appartamento trovato però ‘pulito’. La casa della Baraccola invece era una sorta di stoccaggio dello stupefacente, un punto di appoggio prima di prendere altre direzioni. L’albanese era ricercato dalla Guardia di finanza di Brescia, nell’ambito di una delicata indagine coordina dalla Procura distrettuale antimafia lombarda che si muove solo di fronte a reati associativi. Lo stupefacente, cocaina pura, avrebbe fruttato sul mercato 10 milioni di euro. Il sospetto è che i 42 chilogrammi trovati ad Ancona siano solo una piccola parte di un giro enorme di polvere bianca tra Italia e Albania. (ANSA).