Oggi è sceso in piazza, anche a Como, il comparto della vigilanza armata e dei servizi fiduciari. La mobilitazione che nel capoluogo si è data appuntamento in via Volta alle 10, è scattata dopo la rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale (scaduto dal 2015).
“Si tratta di un settore che conta oltre 100mila lavoratori, dei quali oltre 20mila in Lombardia, – hanno detto i rappresentanti lariani di Filcams Cgil, Fisascat Cisl dei Laghi e UilTucs – e che vede la provincia di Como al centro con oltre 2mila occupati tra sicurezza, servizi di sorveglianza, trasporto valori e servizi fiduciari di portierato e guardiania”.
Al centro della protesta dei sindacati: le retribuzioni basse e inadeguate alla responsabilità e al rischio che i lavoratori del settore corrono ogni giorno. “Sono difficili anche le condizioni di lavoro – spiegano – Vi è carenza di personale mentre i servizi sono in espansione, quindi chi lavora è costretto a turni massacranti con straordinari che ormai fanno parte della quotidianità. Lo stress è molto elevato, con pericolose conseguenze in tema di salute e sicurezza”.
Con lo sciopero generale di oggi il comparto chiede “salari dignitosi e condizioni di lavoro migliori con orari che consentano riposo e tempo per la famiglia”. “Inoltre, – concludono i rappresentanti sindacali – come per tutti i servizi in appalto, vogliamo la definizione di norme adeguate per la tutela delle professionalità e dell’occupazione, così da non lasciare migliaia di persone in balia della logica del risparmio e del massimo ribasso”.