(ANSA) – TRIESTE, 28 AGO – L’avvocato Paolo Bevilacqua, che assiste come parte civile Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, la donna scomparsa a Trieste il 14 dicembre e il cui corpo è stato trovato il 5 gennaio, ha annunciato il deposito di "motivate osservazioni e riserve" elaborate insieme con un consulente, il medico legale Raffaele Barisani. Lo ha detto al quotidiano Il Piccolo, riferendosi alla perizia dalla Procura – eseguita da i medici Fulvio Costantinides e Fabio Cavalli – di cui è stata diffusa soltanto una bozza di 50 pagine mentre non è stata ancora depositata nella versione ufficiale. La perizia sostiene la versione del suicidio precisando che la morte sarebbe avvenuta due o tre giorni prima del ritrovamento del corpo, nel boschetto nel dell’ex ospedale psichiatrico in due grandi sacchi neri. Una ipotesi non del tutto condivisa dal legale di Visintin, in particolare per quanto riguarda la data della morte. Il legale potrebbe chiedere un supplemento di indagine, tuttavia sarà la Procura a valutare se archiviare il caso o no. Intanto, lo studio Bevilacqua, scrive Il Piccolo avrebbe avviato iniziative a tutela di Visintin e dell’immagine di Liliana, inviando al fratello della donna, Sergio Resinovich, e a Claudio Sterpin una nuova diffida "a non indirizzare l’opinione pubblica contro il signor Sebastiano Visintin, fatto bersaglio di sospetti". Sergio Resinovich e Claudio Sterpin nutrono dubbi sull’ipotesi del suicidio. Il quotidiano in un ampio servizio riepiloga l’intera vicenda con una dettagliata ricostruzione cronologica dei fatti e dello svolgimento delle indagini, ponendo una serie di interrogativi. Primo tra i quali: dove è stata Liliana nel periodo della scomparsa. (ANSA).