Como avrà nuovo santo. Il Papa ha annunciato oggi nel concistoro che il beato don Giovanni Battista Scalabrini sarà canonizzato il prossimo 9 ottobre.
Nato a Fino Mornasco l’8 luglio 1839, Scalabrini entrò in Seminario nel 1857 e fu ordinato sacerdote nel maggio 1863. Fu docente del Seminario minore della Diocesi di Como e, successivamente, divenne rettore del Seminario. Poi la nomina a priore di San Bartolomeo in Como, dove fu parroco per cinque anni. Sviluppò una particolare attenzione alla catechesi. A 36 anni divenne vescovo di Piacenza. Maturò la sua sensibilità nei confronti degli emigranti dopo aver visto, alla stazione di Milano, migliaia di persone accalcate, in partenza, dirette in luoghi lontani dove speravano in un futuro migliore.
«Scalabrini – ricorda il vice-postulatore della causa di canonizzazione lo scalabriniano padre Mario Toffari– intervenne perché la società e la politica si occupassero dei migranti. Mentre salutava con entusiasmo la fondazione dell’Istituto De Propaganda Fide (per l’evangelizzazione dei popoli), Scalabrini auspicò un intervento della Santa Sede per la creazione di una commissione centrale per le migrazioni, che si occupasse anche della cura spirituale dei battezzati che migravano in Paesi dove non fosse presente lo stesso tessuto di parrocchie, comunità e diocesi lasciate in patria. Da parte sua, proprio per assistere spiritualmente gli italiani emigrati all’estero, fondò la Congregazione dei Missionari di San Carlo e delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo. Due realtà ancora oggi presenti in una trentina di nazioni, in tutti i continenti, con circa 300 case».
Come disse san Giovanni Paolo II nell’omelia pronunciata durante il rito di beatificazione. «Scalabrini si prodigò nell’annuncio instancabile del Vangelo: in parrocchia con il catechismo, nella diocesi di cui fu pastore, fra coloro che erano costretti a emigrare perché, a causa della povertà e delle difficoltà, non perdessero la fede…».