Un progetto di assistenza integrata ospedale-territorio per la cura dei pazienti più piccoli: è quello avviato dall’Asst Lariana, attraverso la Pediatria dell’ospedale di Cantù, con il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta.
A fronte dei disagi causati dalla chiusura, dallo scorso 1 agosto, della Pediatria e del pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Valduce di Como, si tratta di un’iniziativa che va incontro alle esigenze delle famiglie.
In questa prima fase sono stati coinvolti i professionisti che operano negli ambiti di Cantù e Mariano Comense.
“Spesso il pediatra di famiglia si trova a dover rispondere a quesiti clinici legati ad una sintomatologia sub acuta che meritano un approfondimento attraverso esami e valutazioni specialistiche – spiega Angelo Selicorni, primario della Pediatria dell’ospedale Sant’Anna e direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Asst Lariana – Pur non rientrando in situazioni che necessitano di un accesso in Pronto Soccorso – come può essere nel caso di una bronchite febbrile – si tratta spesso di quesiti che non possono seguire il consueto canale della prenotazione ambulatoriale ed essere rinviati. Da qui l’idea di mettere a disposizione un servizio di accesso rapido preferenziale attraverso appuntamenti dedicati in occasione dei quali, quando possibile in un’unica giornata, vengono eseguiti tutti gli approfondimenti necessari”.
“Abbiamo indicato ai pediatri un numero di telefono che possono contattare tutte le mattine, dal lunedì al venerdì – aggiunge Rosa Maria Maccarrone, responsabile della Pediatria di Cantù – In questo modo potranno confrontarsi con i medici ospedalieri in merito al quesito clinico e concordare l’iter diagnostico da predisporre”.
“L’obiettivo di questa progettualità che, se positiva, poi estenderemo a tutto il territorio, è migliorare la risposta alla domanda di cura – aggiunge il dottor Selicorni – evitando collateralmente accessi impropri al Pronto Soccorso”.
“Questo progetto – sottolinea il direttore generale di Asst Lariana, Fabio Banfi – rappresenta un ottimo esempio di collaborazione ed integrazione tra ospedale e territorio”.