(ANSA) – NAIROBI, 23 AGO – La "petizione" contro il risultato delle elezioni presidenziali in Kenya presentata ieri dalla coalizione politica del candidato sconfitto, Raila Odinga, non parla di errori procedurali come avvenne nel 2017, ma di "un piano deliberato da parte di un presidente disonesto che voleva minare il processo per garantire un risultato fraudolento". Questo si evince da dichiarazioni fatte a margine della presentazione delle decine di faldoni alla Corte Suprema da parte dallo studio dell’avvocato Paul Mwangi pubblicati dal quotidiano The Standard, che riporta la frase di Odinga: "Ci hanno rubato le elezioni". "Il modo in cui sono state condotte le elezioni presidenziali del 9 agosto è andato oltre l’inosservanza della Costituzione e dello Stato di diritto, fino ad arrivare a un sovvertimento premeditato, illegale e criminale dell’integrità del processo elettorale", affermano i firmatari della petizione. Tra le questioni sollevate, fondamentale secondo The Standard sarebbe il mancato riconteggio dei voti di 27 circoscrizioni che potrebbe ribaltare il risultato a favore di Odinga o portare lui e il rivale William Ruto, eletto presidente, al ballottaggio. (ANSA).