“Alcuni medici di medicina generale nel Comasco hanno in carico fino a 2.600 pazienti, a fronte del tetto massimo di 1.500”: il grido d’allarme arriva da Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como, che ribadisce ancora una volta quale sia il vero problema del settore, a dispetto del recente accordo integrativo sottoscritto tra Regione Lombardia e sindacati per potenziare la sanità territoriale con incentivi fino a 15 milioni di euro.
“Si tratta sicuramente di una boccata d’ossigeno, che però non serve a risolvere i disagi – spiega Spata – Sono 78 le aree del territorio lariano che soffrono la carenza di medici di base e i pazienti che rimangono scoperti ricadono sulle spalle degli altri. Per colmare queste mancanze con nuovi arrivi dovremo attendere almeno 3 o 4 anni ”.
L’accordo regionale prevede, tra le altre cose, dei fondi per l’assunzione del personale di studio, per la costituzione delle “Associazioni funzionali territoriali” in cui il medico è collegato con altri colleghi, e per le “Unità complesse di cure primarie”, dove i medici operano accanto a specialisti.
“A settembre partiremo anche nel Comasco con un progetto di integrazione, che vedrà i medici di base dialogare al fianco degli specialisti, in particolare nella cura delle malattie croniche – spiega il presidente Spata – Ma serve anche altro per rendere la medicina territoriale più attrattiva. Innanzitutto dedicare meno tempo alla burocrazia e più tempo al dialogo e alla cura del paziente. Il territorio, inoltre, deve prendere in carico il paziente cronico, perché il medico ospedaliero dovrebbe soltanto curare le complicanze. È necessario cambiare la formazione: il medico del futuro dovrebbe saper leggere bene un elettrocardiogramma, fare una spirometria e un’ecografia di primo livello. L’aumento delle borse di studio, da noi chiesto anni fa, è arrivato soltanto adesso ma è troppo tardi. I politici al governo – conclude Spata – dovrebbero capire che per realizzare delle riforme, sarebbe bene coinvolgere chi ogni giorno lavora sul campo”.