(ANSA) – POLISTENA, 20 AGO – Due mezzi di proprietà del Comune di Polistena sono stati rubati la notte scorsa. I mezzi erano parcheggiati nel piazzale del centro raccolta rifiuti, videosorvegliato, situato lungo la strada provinciale Polistena-Melicucco. Ignoti hanno rotto i lucchetti del cancello principale, rubato il furgone parcheggiato e la motrice con gru e cassone scarrabile indispensabile per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti. A renderlo noto è il sindaco di Polistena Michele Tripodi. "Tale azione – afferma – non è isolata e, al di là del valore economico significativo dei mezzi, segue una prima spedizione criminale compiuta nello stesso luogo il 13 maggio scorso contro il servizio ecologia, ultimamente preso troppo di mira. In quella circostanza i criminali avevano sabotato e asportato i catalizzatori di due mezzi noleggiati dalla ditta Pentagono, che attualmente gestisce gli ingressi nel centro di raccolta. Quanto accaduto costituisce un altro episodio inquietante che stavolta è diretto contro mezzi di proprietà del Comune e impiegati da molto tempo nel servizio di nettezza urbana, servizio rivolto a tutti i cittadini. Si tratta, a nostro parere, di una strategia criminale e mafiosa, precisa, mirata e raffinata, che tende a creare disservizi contro la città, di indebolire e di delegittimare l’azione di buon governo dell’Amministrazione Comunale che opera in prima linea per assicurare servizi efficienti, rispetto delle regole e legalità, lotta alle mafie, trasparenza nella scelta degli operatori economici, riuso dei beni confiscati alla ndrangheta". La gestione del servizio rifiuti, prosegue il sindaco, "è un settore nevralgico attorno al quale gravitano diversi interessi ed appetiti mafiosi. L’azione indegna si riverbera sul corretto andamento del servizio stesso". "Ma sia chiaro – conclude il sindaco -. Nessun mafioso o criminale fermerà l’iniziativa dell’Amministrazione comunale scelta democraticamente dal popolo che proseguirà nel proprio lavoro al servizio della città per affermare legalità e diritti e respingere qualunque tentativo di condizionamento criminale e mafioso". (ANSA).