(ANSA) – PARIGI, 05 AGO – Il tribunale amministrativo di Parigi ha sospeso oggi l’espulsione verso il Marocco dell’Imam radicale accusato di antisemitismo, Hassan Iquioussen, che era stata ordinata dal ministero dell’Interno. Secondo il tribunale, l’espulsione dell’imam arrecherebbe un danno "disproporzionato" alla "sua vita privata e famigliare". Da parte sua, il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha immediatamente annunciato l’intenzione di ricorrere in appello dinanzi al Consiglio di Stato. La settimana scorsa, Darmanin, aveva annunciato l’espulsione di Iquioussen, predicatore ritenuto vicino ai Fratelli Musulmani, accusandolo di aver pronunciato "parole apertamente antisemite, apertamente xenofobe, apertamente omofobe, apertamente anti-donne". "Non deve più restare sul territorio nazionale", aveva aggiunto il ministro dicendosi determinato a "lottare contro coloro che pronunciano e diffondono parole di natura antisemita e contrarie all’eguaglianza tra uomini e donne". Ieri , la Corte europea dei diritti umani aveva dato il proprio nulla osta all’espulsione del controverso imam in Marocco ma oggi il tribunale di Parigi ha dunque deciso altrimenti. Nella sentenza, i giudici parigini. ritengono l’espulsione "sproporzionata", per l’imam di 57 anni "nato in Francia, dove risiede dalla sua nascita con moglie e cinque figli nonché quindici nipotini francesi". (ANSA).