(ANSA) – PECHINO, 30 LUG – La presidente della Camera americana Nancy Pelosi "ha posato una mina dove convergono le relazioni Cina-Usa e la situazione intorno allo Stretto di Taiwan" e potrebbe essere la causa di "una dura risposta" di Pechino di cui Washington dovrà farsi unicamente carico. I media cinesi hanno sparato ad alzo zero contro l’ipotesi che Pelosi possa visitare l’isola ‘ribelle’, parte della sua missione in Asia. "Non importa dal punto di vista del diritto internazionale o della moralità internazionale, è legittimo e necessario che la Cina salvaguardi la propria sovranità nazionale e l’integrità territoriale dalla provocazione", ha tuonato il Global Times in un editoriale dai toni e dalla retorica aggressivi. L’Esercito popolare di liberazione (Pla) "monitorerà in modo tempestivo l’aereo di Pelosi. Se viene trovato in volo verso il nostro spazio aereo, i caccia della Pla potrebbero avvisare, seguire, intercettare, interferire elettronicamente, forzare un atterraggio o respingerlo. In questo processo possono verificarsi eventuali conseguenze e la responsabilità ricade interamente sugli Stati Uniti", ha aggiunto il tabloid del Quotidiano del Popolo. "Qualcuno potrebbe dire, non è questa una mossa per innescare una guerra con gli Usa? A questo proposito, le persone possono fare riferimento ai principi e alle posizioni della Cina nella guerra commerciale: ‘non volere una guerra commerciale, non averne paura ed essere pronto a combatterne una se necessario’". Hu Xijin, ex direttore del Global Times di cui è ora un seguito commentatore, ha messo in guardia che "se i caccia americani scortano l’aereo di Pelosi a Taiwan" si tratterebbe di "invasione", visto che Taiwan è considerata parte "inalienabile" del territorio cinese. La Pla, pertanto, "ha il diritto di scacciare con la forza" l’aereo di Pelosi e i jet statunitensi, facendo ricorso a "colpi di avvertimento e movimenti tattici di ostruzione. Se inefficaci, può abbatterli", ha scritto Hu su Twitter. (ANSA).