(ANSA) – LONDRA, 29 LUG – Ergastolo confermato per Wayne Couzens, il poliziotto dei reparti di elite di Scotland Yard responsabile l’anno scorso di uno dei più efferati casi di femminicidio recenti avvenuti a Londra e nel Regno Unito: l’uccisione della 33enne Sarah Everard, fermata mentre rincasava di sera in un quartiere residenziale della capitale con la scusa di un finto arresto (per asserita violazione delle restrizioni Covid allora in vigore), quindi sequestrata, violentata e massacrata fuori città. L’ormai ex funzionario aveva provato a contestare con altri condannati al carcere a vita senza possibilità di scarcerazione anticipata la sentenza suprema, inflittagli in primo grado e in due successivi appelli nei mesi scorsi: sentenza che con questi paletti categorici è prevista dall’ordinamento britannico solo in circostanze "eccezionali". Circostanze eccezionali che tuttavia il Lord Chief Justice, Ian Burnett, magistrato più alto in grado d’Inghilterra e Galles interpellabile per un’ultima verifica, ha sancito essere pienamente giustificate nel suo caso: sottolineando "la brutalità della violenza sessuale e dell’omicidio", aggravata "dal grottesco abuso della posizione di ufficiale di polizia di Couzens". La vicenda Everard, seguita da un’ondata di shock e da polemiche e proteste, ha rappresentato un dei casi più gravi nell’ondata di scandali recenti abbattutisi su Scotland Yard. Scandali che hanno contribuito alle dimissioni anticipate di Cressida Dick, prima comandante donna del maggiore corpo di polizia britannico; e che nei giorni scorsi hanno proiettato nuovo imbarazzo sul dipartimento, dopo le rivelazioni di presunti messaggi in cui due o tre colleghi di Couzens avrebbero in passato scambiato con lui messaggi di tenore sessista su giovanissime arrestate, e sghignazzato in risposta a sue ‘battute’ su scenari di stupro. (ANSA).