(ANSA) – TORINO, 28 LUG – "Non dobbiamo dividerci, ma fare parte dello stesso movimento, perché vogliamo lo stesso obiettivo, che è quello di un mondo giusto socialmente e climaticamente. E lo dobbiamo fare tutti insieme, chiamando all’azione e al confronto tutte le parti che si sentono di condividere questi obiettivi". Non sono più i ragazzi di Greta. I Fridays for Future sono cresciuti e sono pronti ad alzare l’asticella, lo si intuisce dalle parole di Marco Modugno, uno degli otto portavoce italiani dei Fff, dopo la plenaria conclusiva che si è svolta al campus universitario Einaudi all’interno del secondo meeting europeo, organizzato a Torino in questi giorni. Un movimento con più anime e più maturo. Molto assomigliante al popolo di Seattle, ai No Global d’inizio secolo. Quelli del manifesto di Porto Allegre. "Il movimento è giovane, ma neanche troppo – spiega Modugno, – abbiamo avuto del tempo per maturare, passando attraverso alle crisi, non solo pandemiche, che le nostre società stanno affrontando per le quali è difficile coniugare le giuste prospettive comunicative per parlare di crisi climatica a tutto tondo, per essere efficaci e soprattutto per rispecchiare la maturità che serve, verso tutti gli esseri umani che compongono la società". "Abbiamo parlato di intersezionalità – continua Modugno – che significa semplicemente essere aperti e non essere autoreferenziali. Non parlare solo di Fridays For Future quando lanciamo le nostre manifestazioni. Si tratta di sapere accettare che il mondo dell’attivismo è molto grande e questo è un punto di forza gigantesco". Molto grande con tutte le sue differenze sottolinea "con le visioni diverse anche per quanto riguarda le azioni da intraprendere". (ANSA).