“Sul pre-scuola l’amministrazione comunale deve dare risposte alla città. Se il servizio non fosse erogato, ne risentirebbero centinaia di famiglie”: la preoccupazione viene espressa dalla dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Como Lago, Giuseppina Romina Porro, a seguito dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra i dirigenti degli istituti comaschi, l’assessore alle Politiche educative Nicoletta Roperto e i dirigenti comunali.
La risposta dell’assessore
“Ad oggi non c’è nulla di scritto. Non è stata ancora presa alcuna decisione in merito”, aveva sottolineato ieri l’assessore dopo il susseguirsi di polemiche. Durante l’interlocuzione a Palazzo Cernezzi, però, sarebbe emersa l’intenzione dell’amministrazione di non offrire il servizio.
Le parole della preside Porro
“Ci è stato detto che non lo si eroga perché ci si crede poco in quanto non avrebbe un valore prettamente educativo – spiega la preside Porro – Una motivazione inaccettabile. Il servizio permette ai genitori di andare al lavoro. Nella mia scuola ho già raccolto 25 preadesioni, a cui se ne aggiungeranno altre. Il Comune, inoltre, avrebbe pochi educatori, soltanto otto, e sarebbe problematica la loro gestione”.
Negli anni scorsi, l’istituto Como Lago ha organizzato il pre-scuola in modo autonomo, rivolgendosi a una cooperativa. “Prima che arrivassi in veste di preside, il servizio non esisteva a causa delle scarse richieste – spiega Porro -, ma in seguito le adesioni sono arrivate numerose e il Comune non aveva educatori da assegnarci, quindi in questi anni ho dovuto organizzarlo personalmente. Il mio modello però non può essere preso come esempio: io sono stata costretta ad agire così. Ora, invece, questo è quello che il Comune chiede di fare a tutti”.
Le parole della preside Grohovaz
“Ero fiduciosa, ma ho dovuto ricredermi – aggiunge la dirigente dell’istituto Parini, Valentina Grohovaz – Abbiamo già raccolto circa 50 adesioni tra i due plessi di via Fiume e via XX Settembre. I genitori si aspettano di ricevere il servizio”.