Latitante da oltre quattro mesi, è stato arrestato in Montenegro Massimo Riella, 48 anni, detenuto nel carcere del Bassone evaso durante un permesso per una visita alla tomba della mamma. Dalle prime informazioni, sembra che fosse riuscito a lasciare l’Italia già nel giugno scorso. Potrebbe essere stato aiutato da una o più persone che aveva conosciuto proprio nel penitenziario di Como. E’ ora in carcere in attesa dell’estradizione.
Riella era al Bassone dal dicembre dello scorso anno per le accuse legate al sospetto coinvolgimento in una rapina nell’abitazione di due anziani. Il 12 marzo scorso, dopo aver ottenuto il permesso per una visita al cimitero, è riuscito a scappare aggredendo i quattro agenti della polizia penitenziaria che lo avevano accompagnato e scortato.
Le ricerche si sono concentrate inizialmente nella zona dell’Altolago, sui monti attorno a Gravedona ed Uniti, dove Riella sarebbe riuscito a nascondersi per settimane, probabilmente anche grazie ad alcuni aiuti, tanto che almeno due persone sono state sospettate di favoreggiamento. Nel mese di aprile il giallo di alcuni spari che sarebbero stati esplosi da un agente della polizia penitenziaria impegnato nelle ricerche dell’evaso. Nei giorni successivi, il ricercato era sembrato sul punto di costituirsi, ma alle indiscrezioni non sono mai seguiti fatti concreti.
La fuga all’estero
Il latitante avrebbe invece organizzato la fuga all’estero. Le indagini del nucleo investigativo della polizia penitenziaria e dei carabinieri della compagnia di Menaggio hanno portato ad individuare Riella in Montenegro. Nei giorni scorsi, il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Como Carlo Cecchetti ha firmato un mandato di cattura internazionale, eseguito nella tarda serata di sabato.
Restano numerosi gli aspetti da chiarire e gli elementi da accertare per riscostruire nei dettagli i passaggi della lunga latitanza di Massimo Riella, che a breve sarà estradato in Italia.