“In Lombardia le bonifiche si fanno e i dati parlano chiaro” commenta così i dati sulla rigenerazione urbana l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo . Alla fine del 2021, AGISCO ha censito in totale circa 6.100, di cui 2.829 bonificati, 1.006 potenzialmente contaminati e 1.021 contaminati. “Dal 2007 sono raddoppiati i siti bonificati e quelli per cui è stata verificata la non contaminazione. Negli ultimi 7 anni sono maggiori i procedimenti conclusi rispetto ai procedimenti aggiunti” ha aggiunto Cattaneo.
Dati bonifiche rigenerazione urbana Lombardia
In termini di estensione, il territorio complessivamente interessato dai procedimenti corrisponde a circa 10.650 ettari (approssimativamente lo 0,4% dell’intero territorio regionale). Di questi 2/3 sono relativi ai siti con procedimento in corso mentre i restanti sono relativi a siti per i quali è stato concluso positivamente il procedimento (bonificati o non contaminati).
Percorso virtuoso
“Rispetto al 2012 – ricorda l’assessore Cattaneo – i dati confermano un incremento di oltre il 30% (dai 4.465 siti del 31.12.2012 ai 5.915 al 2020, sino ai 6.138 a fine 2021), con un aumento molto significativo dei siti bonificati”.
Chi inquina paga
“Quando si parla di gestione sostenibile delle bonifiche – spiega l’assessore Cattaneo – si deve pensare non solo alla sostenibilità ambientale, ma anche a quella economica. Non può essere valido il principio che il privato inquina e il pubblico debba poi bonificare. Le risorse pubbliche sono di tutti, quindi i costi della bonifica devono rimanere in capo a chi ha inquinato o a chi vuole valorizzare un’area inquinata. Il pubblico deve intervenire solo dove ci sono emergenze di natura sanitarie e ambientale gravi, e poi deve rivalersi sul privato”.