(ANSA) – BOLZANO, 06 LUG – "Benno, come collega di lavoro, era inaffidabile, soprattutto riguardo agli orari. Proprio a causa dei suoi ritardi io mi ero arrabbiato con lui in un’occasione, dicendo che non intendevo più fare delle lezioni con lui. Benno mi sembrava riluttante a seguire le regole". Lo ha detto, in tribunale a Bolzano, un insegnante, ricordando che nel 2020 alla scuola media Aufschnaiter aveva avuto come collega di lavoro Benno Neumair, il trentunenne ora a processo per l’omicidio e l’occultamento di cadavere dei suoi genitori Laura e Peter. Oltre all’insegnante, sono stati sentiti altri due testimoni convocati dalla difesa: il regista amatoriale bolzanino Edoardo Giuriato ha raccontato che nel 2014 realizzò a casa di Benno un cortometraggio per il Festival studentesco. Il cortometraggio raccontava la storia di un figlio che uccideva il padre, strangolandolo: una trama anticipatoria rispetto alla doppia tragedia poi realmente accaduta, anche se in realtà si tratterebbe solo di una coincidenza fortuita. Lo stesso Giuriato ha spiegato infatti che Benno, all’epoca suo amico, gli prestò la casa per le riprese ma non ebbe poi alcun ruolo nella produzione del filmato, che probabilmente non ha nemmeno mai visionato. Infine è stato sentito un dirigente della polizia di Neu-Ulm, Thomas Merk, in relazione all’episodio del 6 luglio 2020 quando i suoi agenti intervennero per fermare Benno, che con un coltello in mano aveva spaventato, pur senza minacciarla, la sua fidanzata convivente. "Benno si voleva difendere da nemici immaginari" ha commentato Merk. Prossima udienza il 5 settembre. (ANSA).