(ANSA) – LA SPEZIA, 20 GIU – La produzione di cozze, i ‘muscoli’ alla Spezia, è a rischio a causa del surriscaldamento del mare e della perdurante siccità. Nelle ultime tre settimane alcuni produttori che hanno lamentato una perdita di fatturato fino a 40mila euro. "Abbiamo rilevato un aumento della temperatura dell’acqua fino a 5° tra maggio e giugno, arrivando a 25 gradi negli strati superficiali. In queste condizioni, il metabolismo delle orate aumenta e così anche la loro alimentazione. Nei vivai fuori dalla diga foranea del porto stiamo perdendo quintali di prodotto ogni giorno". Lo spiega Federico Pinza, direttore della Cooperativa Mitilicoltori spezzini. Nei vivai all’interno della diga foranea, almeno quelli protetti da una recinzione, la situazione è meno preoccupante. Quelli in mare aperto invece sono presi d’assalto ogni giorno. "Abbiamo provato ad attivare quattro navi da pesca con reti da posta, ma i risultati non sono stati soddisfacenti perché l’acqua è chiara ed i pesci le evitano – continua Pinza -. Per questo chiediamo un tavolo con Comune, Prefettura e Capitaneria di Porto per autorizzare una barca che operi con la cianciola, l’unica tecnica che potrebbe essere efficace". Un palliativo, in attesa delle nuvole. Le estati migliori per i pregiati mitili spezzini, esportati anche in Europa ed in Asia, sono quelle in cui si sono registrate precipitazioni in grado di abbassare la temperatura del mare. "Questo permette di ossigenare l’acqua e di favorire il fitoplancton. Si innesca un circolo virtuoso – dice Pinza . Al contrario, se l’acqua stagna è un disastro. Non vorremmo trovarci ad agosto a dover razionare la consegna ai clienti". (ANSA).