Ritardi medi di quaranta minuti, con punte di un’ora e mezza: da lunedì i pendolari comaschi della linea Como-Milano stanno vivendo una vera e propria Odissea. Tutta colpa di una serie di lavori, annunciati e necessari, ma che stanno complicando la vita dei comaschi che si spostano in treno.
I lavori, realizzati da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), consistono nell’ammodernamento della galleria di Monza e del tratto compreso tra Monza e Desio.
<Questo intervento – spiega Ettore Maroni, portavoce dei pendolari di Como – ha stravolto l’orario dei treni. Sono stati eliminati i diretti delle 7.13 e delle 7.34, i due treni più utilizzati dai pendolari. L’alternativa è salire sul treno in partenza da Como alle 8.08, che tuttavia da lunedì ha fatto registrare continui ritardi. Al ritorno, ieri sera, il treno delle 18.10 era in ritardo addirittura di 95 minuti>. I pendolari, continua Maroni, sono costretti ogni giorno a prendere permessi al lavoro o a giustificare ritardi, anche perché una volta arrivati a Milano devono fare i conti con metropolitane e tram a orario estivo ridotto.
<Il problema riguarda non solo noi pendolari – aggiunge Maroni – ma anche i turisti che in questo periodo affollano i treni tra la Svizzera e l’Italia, e che si ritrovano abbandonati in stazione senza tante spiegazioni>.
I disagi sono proseguiti anche oggi. Il primo treno diretto per Milano è arrivato con 39 minuti di ritardo il treno delle 14:08 da Chiasso è stato soppresso. Mentre i treni locali accumulano minuti e minuti di ritardo, gli Eurocity – dice sempre Maroni – viaggiano quasi puntuali. <Il problema – spiega il rappresentante dei pendolari – è che gli Eurocity non fermano alla stazione di Como. La soluzione sarebbe semplice: basterebbe far fermare temporaneamente gli Eurocity a Como e farci salire. Solo così potremmo arrivare al lavoro in orario durante i lavori>. Lavori che, nella migliore delle ipotesi, finiranno il 28 agosto. In altre parole, ancora un mese abbondante di disagi.
.. Stazioni strapiene di emigrati che non rispettano il territorio che (SPERO) momentaneamente cerca di aiutarli … Questi poveri pendolari però sono SOLO dei cittadini che pagano il biglietto e le tasse e quindi non vanno nemmeno considerati, figuriamoci RISPETTATI!
PENSAVO CHE NEGLI ANNI ’90 DI AVER VISTO IL FONDO DEL BARATRO INVECE ERA IL PARADISO A CONFRONTO DI OGGI!!! COMPLIMENTI A TUTTI!