(ANSA) – CITTA DEL MESSICO, 07 GIU – Molte migliaia di migranti, fra 5.000 e 6.000 persone per lo più venezuelane, sono in viaggio da ieri da Tapachula in Chiapas (Messico meridionale) verso il confine con gli Stati Uniti, sperando fra l’altro, con la loro iniziativa, di attirare l’attenzione del Vertice delle Americhe in svolgimento a Los Angeles. La particolarità di questa carovana, sottolinea il periodico Proceso, è che mentre in passato i migranti erano per lo più honduregni, salvadoregni, nicaraguensi, haitiani e cubani, in questa occasione la maggior parte di essi sono venezuelani, "rimasti bloccati in quella città di confine per giorni, settimane o addirittura mesi". Con lo slogan ‘I migranti non sono criminali, sono lavoratori internazionali’, il contingente è partito ieri prima dell’alba sotto una pioggia persistente, che ha costretto i partecipanti, fra cui molte donne e bambini, a proteggersi con teli di plastica e materiali di fortuna. Rey García Villagrán, del Centro per i diritti umani per la dignità umana di Tapachula, ha indicato che questa marcia è un atto disperato dei migranti bloccati a Tapachula, perché la Commissione messicana per l’aiuto ai rifugiati (Comar) dia finalmente loro appuntamenti nei prossimi mesi per verificare la loro documentazione, mentre l’Istituto nazionale della migrazione (Inm) ha detto loro di presentarsi non prima di settembre o ottobre. (ANSA).