Fango oltre le caviglie. Pale in mano per ripulire la strada. Macchine bloccate. Turisti in fuga con le valige. E poi la lunga lingua di detriti scivolati della montagna al lago. A Laglio, la vita è stata interrotta ancora una volta dalla furia del tempo. “Storia di un disastro annunciato” commenta qualcuno mentre altri, di fronte ai danni ripetono una sola frase: “È successo di nuovo”.
A Luglio 2021 il maltempo e poi la frana a Laglio. Meno di 12 mesi dopo la situazione non sembra essere cambiata. Dopo la pioggia intensa di questa notte infatti di nuovo si lavora per spostare il fango e i detriti dalla strada”. “Stanotte mi sono alzato alle 4:00, ho sentito un rumore strano” ha detto un residente “poi ho visto i sassi”. La pioggia cade forte mentre tutti a Laglio ancora dormono. Poi ad un tratto tronchi, terra e massi trascinati dall’acqua invadono la strada. E travolgono tutto ciò che trovano. “Mio figlio, da stamattina, si è impegnato a togliere i tronchi anche per rendere la strada più transitabile” dice il signor Giovanni che a Laglio è nato e giura di non aver mai visto niente di simile. Poi si corregge “l’anno scorso, stesse immagini. Forse un po’ meno fango”.
I cittadini, sotto la pioggia a spalare fango fin dall’alba. Sul posto anche i vigili del fuoco, la protezione civile, i carabinieri e i tecnici della Provincia. La macchina dell’emergenza è ripartita, di nuovo, a neanche un anno dall’ultimo disastro. A detta di chi sperava nella ripartenza della stagione turistica però, i danni sono invece “già troppi”. “Le operazioni sulla strada provinciale le sta facendo l’amministrazione provinciale, noi con protezione civile e vigili del fuoco metteremo in sicurezza il materiale stoccato ai piedi dello smottamento” spiega il vicesindaco di Laglio, Giordano Cetti.
“Serve un grande Piano Marshall per la salvaguardia ambientale.” Scrive il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi. A livello regionale invece, il progetto di messa in sicurezza della zona sarebbe dovuto partito a settembre. “Il progetto per la sistemazione definitiva del torrente era programmato per settembre 2022. Purtroppo siamo arrivati in ritardo. Adesso vedremo di velocizzare i tempi e concludere gli interventi sperando di farlo prima del prossimo temporale” conclude Cetti. Nel pomeriggio due tecnici di Regione Lombardia sono arrivati per un sopralluogo. Si discute sulle tempistiche dello sgombero del materiale e sul ripristino del tombotto. Sulla riapertura della strada provinciale 71 (la vecchia Regina attualmente chiusa) sta lavorando l’amministrazione provinciale.