Un’esondazione, una frana, un incendio esteso, un grosso incidente. Di fronte ad emergenze di questo tipo bisogna muoversi in fretta e con un’organizzazione efficiente. Per questo Como ha a disposizione uno strumento prezioso: il piano di emergenza comunale, approvato lo scorso 4 luglio dall’aula consiliare di Palazzo Cernezzi. Un manuale operativo di istruzioni con i numeri e gli enti da contattare, una modulistica precompilata (ad esempio per chiudere una strada o sgomberare un edificio), e una serie di carte e tavole tecniche con indicati i luoghi e gli scenari a rischio (per Como si parla prevalentemente di rischio idraulico e idrogeologico). Il documento, che può essere modificato ed è in continua evoluzione, è stato testato di recente in occasione della maxi esercitazione transfrontaliera di protezione civile Odescalchi 2016 e durante l’ultima esondazione del Lario.
Il piano prevede da una parte una fase di prevenzione e previsione dei rischi. Ad esempio in caso di maltempo, quando viene diramata l’allerta regionale, bisogna subito monitorare le aree che possono subire le conseguenze peggiori. Dall’altra la fase di azione mentre è in corso l’evento con il coordinamento di uomini e mezzi di soccorso e con la gestione e l’organizzazione delle risorse. Qualora l’emergenza uscisse dai confini comunali è la Prefettura ad attivare il livello successivo ovvero il centro di coordinamento soccorsi.
Soddisfatto del lungo lavoro svolto l’assessore alla Polizia Locale di Palazzo Cernezzi, Paolo Frisoni.